RiA è una voce che si riconosce subito: intensa, limpida e capace di passare dalla delicatezza più pura alla potenza emotiva più sincera. Cresciuta in una famiglia dove la musica era parte del quotidiano, si avvicina presto al canto e studia con alcuni dei migliori maestri del panorama italiano, tra cui Maria Grazia Fontana.
Nel suo percorso ha abbracciato sonorità R&B e pop internazionale, cantando brani come “Winterfire Beat”, “You Are”, “My Lesson” e collaborando anche per il cinema nella colonna sonora de “Il Meglio di Te” con Maria Grazia Cucinotta. La sua voce entra nelle classifiche radio web e diventa familiare anche agli ascoltatori di Dimensione Suono Roma, per cui realizza vari jingle.
Nel 2025 Ria inaugura un nuovo capitolo artistico con Fumo e Parole, il singolo che anticipa un EP di cinque tracce tra italiano e inglese. Un progetto che racconta l’amore in tutte le sue forme, la vulnerabilità, la rinascita e la forza dell’essere autentici.
“Io sono la stessa persona sul palco, in palestra e a casa con i miei figli. L’autenticità è la mia forza. Non voglio sembrare perfetta o diversa. Voglio essere vera, sempre. E questo nuovo progetto racconta proprio questo”.
Da sempre attenta ai temi dell’inclusione e dell’unicità, RiA porta questi valori anche nei suoi videoclip, realizzati insieme al marito video maker (Rudymaker80): storie che mostrano persone vere, anime in movimento e messaggi che restano.
La sua musica per lei è questo: emozione sincera, verità e libertà di essere sé stessi.
Hai alle spalle studi importanti, contaminazioni musicali diverse e un percorso che parte da molto lontano. Ci racconti com’è nata la tua passione per la musica e quali sono stati i momenti chiave della tua formazione artistica?
“Ho scoperto di amare la musica da bambina. Registravo la mia voce allo specchio e, anche se era un gioco, dentro di me sapevo già che volevo farne il mio lavoro. Ho studiato tanto, con insegnanti fantastici, tra cui Maria Grazia Fontana, che è stata la mia prima guida. Lei è stata molto severa all’inizio: mi disse che finché non fossi stata davvero pronta non mi avrebbe permesso di esibirmi davanti a un pubblico. Così ho fatto due anni di studio intensissimo, che mi hanno formata tantissimo. Oggi continuo a studiare e a potenziare la mia voce con la mia vocal coach.
La prima volta che sono salita su un palco è stata un’emozione indescrivibile. Sentire il pubblico, percepire la connessione, capire che le mie emozioni arrivavano a chi mi ascoltava… è lì che ho capito che quella sarebbe stata la mia vita.
Ancora oggi continuo a lottare per questo sogno, perché attraverso la musica riesco a raccontarmi, a farmi capire e a creare un dialogo autentico con chi mi ascolta.”
Nel tuo nuovo singolo “Fumo e Parole” racconti una donna che vive emozioni intense, sospese tra parole non dette e sentimenti trattenuti. Com’è nato questo brano, perché hai scelto di inserire la tecnica vocale americana e quale significato ti ha spinta ad abbracciare questo progetto in modo così personale?
“Quando ho ascoltato per la prima volta “Fumo e Parole” ho provato subito un’emozione profonda. È una storia in cui si possono ritrovare molte donne — ma anche molti uomini — perché parla di ciò che resta tra le righe, tra ciò che si prova e ciò che non si riesce a dire. Prima ancora di pensare alla tecnica vocale, ho voluto entrare nello stato d’animo del cantautore che mi ha proposto il brano. Ho studiato la sua emozione, il suo vissuto, quello che voleva comunicare ma non era riuscito ancora a esprimere completamente. E mi sono detta: perché non aiutarlo a trasformare tutto questo in musica? La tecnica vocale americana fa parte del mio background: è un modo libero e diretto di cantare, senza filtri. In inglese riesco a esprimermi con grande naturalezza, ma questa volta cantare in italiano è stato importante per mantenere un legame con la mia storia e con la mia identità.
Sono nata e cresciuta a Roma: era giusto che trovassi il modo di raccontarmi anche nella mia lingua, affinché il pubblico potesse capire ancora meglio le mie intenzioni.”
Sui social mostri una forte identità estetica e un modo molto definito di comunicare. Ti è mai capitato, in ambito musicale, di essere giudicata più per l’aspetto fisico che per il tuo talento? E come vivi oggi il rapporto tra immagine, autenticità e presenza online?
“Sì, mi è successo. Non dirò quale provino fosse, ma è stata un’esperienza che mi ha fatto stare molto male. Ho capito che spesso si presta più attenzione all’immagine che alla voce, ed è frustrante perché dovrebbe essere il talento a parlare per primo. Per me immagine, autenticità e presenza online devono stare in equilibrio. L’immagine è uno strumento di comunicazione, rappresenta la tua identità artistica, ma deve rimanere autentica.
Viviamo immersi nei social, pieni di modelli e standard estetici che a volte rischiano di coprire ciò che un artista vuole esprimere davvero. Credo che la sfida oggi sia proprio questa: restare se stessi senza lasciarsi schiacciare da ciò che “dovremmo” essere.”
Sei mamma di due figli e allo stesso tempo porti avanti un percorso artistico impegnativo. Come riesci a bilanciare vita privata e vita professionale? E quale messaggio vorresti lasciare alle donne che, come te, stanno lottando per realizzare i propri sogni senza rinunciare alla propria identità?
“I miei figli oggi sono maggiorenni, due gemelli, e condividono con me molti aspetti artistici. Questo mi permette di sentirmi più libera nell’affrontare un livello superiore del mio percorso musicale.
Sono comunque molto presente nella loro vita: li seguo nei loro obiettivi, nella quotidianità, in tutto ciò che riguarda scuola e crescita. Faccio tutto quello che fa una donna con una famiglia, ma senza rinunciare al mio sogno.
Alle donne voglio dire di non mollare mai. Ci saranno momenti in cui non ci si sente accettate, momenti in cui sembra che nessuno ci ascolti, momenti in cui ci si sente fuori posto. Ma anche la vulnerabilità fa parte della nostra forza. Ogni passo che facciamo, a qualsiasi età, è un atto di coraggio.
Io ho 44 anni e sento che questo è un messaggio importante: si può fare tutto, senza perdere speranza, identità e dignità. Una donna non deve sentirsi in colpa per inseguire ciò che ama. È il regalo più grande che possa fare a sé stessa ed è l’esempio più bello che possa lasciare agli altri.”

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