Elegante, riservata ma determinata: Alessandra Roggia rappresenta una di quelle donne che hanno saputo trasformare ogni fase della propria vita in un’evoluzione personale e professionale.
Dalla moda alla scrittura, fino al coaching e all’organizzazione di eventi internazionali, il suo percorso è un esempio concreto di come si possa unire ambizione, grazia e intelligenza strategica.
Dopo aver iniziato la sua carriera a Milano – capitale della moda e del design – collaborando come modella e hostess per brand di prestigio, Alessandra ha continuato a crescere fino a diventare store manager per un marchio fashion, consolidando la sua esperienza nel mondo del lusso e del lifestyle.
Parallelamente ha coltivato la scrittura, pubblicando cinque libri, tra cui uno dedicato al lavoro femminile e all’empowerment delle donne, temi che oggi porta avanti anche attraverso il suo nuovo progetto: un percorso di Mindfulness di lusso rivolto a donne che desiderano “elevare se stesse con grazia, influenza e potere radioso”.
La sua prossima sfida? Rappresentare l’Italia come organizzatrice ufficiale di Miss World International e lo sarà anche per San Marino e Malta, un traguardo che unisce bellezza, cultura e leadership.
Lo scorso anno ha vinto Mrs United Nations alla finale mondiale in India, a New Delhi ed è stata ambasciatrice europea per tutto il 2025.
Ma non solo, Alessandra è stata attiva anche politicamente essendosi candidata come consigliere di Municipio a Milano e come parlamentare alla Camera dei Deputati.
A chiudere questa bio è anche una bellissima volontaria WWF. Oggi è qui con noi e ci rilascia questa bellissima intervista.
Dalla moda alla gestione: una vita tra eleganza e determinazione
Hai iniziato la tua carriera a Milano, città della moda e della creatività, lavorando come modella e hostess, fino ad arrivare al ruolo di store manager per un brand di lusso. Come descriveresti questo percorso di crescita e quali valori ti hanno accompagnata lungo la strada?
“Il mio percorso lavorativo è iniziato vent’anni fa a Milano, nel cuore della moda e della creatività, lavorando come modella e hostess fino ad approdare alla gestione nel retail di lusso. Ho vissuto sfide e conquiste che mi hanno insegnato molto. Non è stato sempre facile: il mondo del lusso è affascinante, ma spesso competitivo fino all’eccesso, e le dinamiche interne possono ostacolare la crescita, soprattutto per le donne. Quando sono diventata store manager, ho scelto di rompere questa catena. Ho creduto nell’idea di una leadership diversa: non basata sul controllo ossessivo o sulla paura, ma sul riconoscere il valore umano di ogni persona.
Ho sempre messo al centro il benessere del mio team, donne e uomini, perché credo che un manager non debba cadere nell’autoritarismo, ma piuttosto essere un catalizzatore di talento e motivazione. La moda è un universo brillante, ma non sempre radicato in valori profondi: per questo, nel mio percorso ho cercato di portare attenzione all’aspetto più autentico ed etico del lavoro, quello che riguarda il rispetto, la fiducia e la crescita delle persone. Io appartengo a quella categoria di management che unisce risultati concreti a un approccio umano: sono convinta che i traguardi migliori arrivano quando le persone si sentono viste, rispettate e ispirate. È questa la mia filosofia, ed è ciò che mi ha permesso di guidare con determinazione e al tempo stesso con eleganza.”

La scrittura come forma di espressione e consapevolezza
Hai pubblicato cinque libri, tra cui uno che esplora il tema del lavoro femminile. Cosa ti ha spinta a scrivere e come la scrittura si collega alla tua esperienza di donna e professionista nel mondo della moda?
“Scrivere è sempre stata una parte essenziale di me: già a sei anni inventavo personaggi e storie, creando piccoli fumetti. La mia natura comunicativa mi ha portata, crescendo, a esplorare diverse forme di scrittura fino alla pubblicazione di cinque libri: un romanzo autobiografico, un saggio sulla tecnologia e i social network, una silloge poetica in italiano ed inglese, un testo di narrativa, un libro da colorare per adulti sulla mindfulness, oltre a un documento scientifico all’interno di un’antologia per l’Università Cattolica di Valencia. Nel mio percorso ho avuto l’onore di ricevere due premi letterari nazionali, il Premio Olmo e il Premio Bruno Miselli, che hanno riconosciuto il valore del mio impegno.
Ho inoltre presentato i miei libri in Italia e in Europa – in Spagna anche attraverso televisioni nazionali – e negli Stati Uniti, a Los Angeles durante il Festival Internazionale del Cinema e a New York, a Manhattan, presso la famosa Brazen Head Books, leggendaria libreria speakeasy di cui ha parlato anche il “New Yorker”: esperienze che mi hanno permesso di dare voce al mio lavoro a livello internazionale. Il documento universitario nasce dal mio quarto libro, Sales Assistant – Onore e Rispetto, un testo che affronta il mondo del retail e il lavoro femminile. In quel volume ho voluto raccontare come le donne, a contatto quotidiano con il pubblico, debbano mostrarsi sempre impeccabili e professionale, anche quando la loro vita privata è segnata da difficoltà. Con questo libro ho cercato di restituire dignità e valore a quella forza silenziosa che molte donne mettono nel loro lavoro: la capacità di unire professionalità ed emozioni, trasformando la resilienza in un vero atto di coraggio e di rispetto verso se stesse.”

Mindfulness di lusso: grazia, influenza e potere radioso
Il tuo nuovo progetto di Mindfulness è rivolto a donne che desiderano evolvere con eleganza e consapevolezza. Puoi raccontarci come nasce questa idea e in che modo la tua esperienza nel fashion e nella scrittura ha influenzato la creazione di questo percorso?
“Glow Up Mind nasce soprattutto dall’internazionalità che ho respirato nei concorsi di bellezza. Viaggiando e confrontandomi con donne di talento, riconosciute e ambiziose, ho colto un bisogno comune: non farsi travolgere dalla frenesia del business, ma ritagliarsi spazi di centratura per sostenere performance e benessere. Più che il fashion in sé, mi ha ispirata questo incontro con leadership femminili di alto profilo. Ho disegnato un percorso ad hoc e su misura, che aiuta a riportare l’attenzione sull’identità oltre il ruolo: pause intenzionali, respiro, presenza, piccoli rituali quotidiani per proteggere l’energia e restare allineate ai propri valori. La scrittura non ha influenzato direttamente il progetto; semmai, in modo indiretto mi ha aiutata a dare chiarezza e struttura ai contenuti. Per me “mindfulness di lusso” significa questo: grazia, influenza e potere radioso che partono dall’interno e si riflettono, con eleganza, in ogni scelta.”

Miss World International: un nuovo traguardo per l’Italia
Sarai l’organizzatrice per l’Italia, San Marino e Malta del Miss World International, un evento che unisce bellezza, cultura e empowerment femminile. Cosa significa per te rappresentare il nostro Paese in un contesto così prestigioso e quali valori vorresti trasmettere attraverso questo ruolo?
“Ho iniziato a partecipare ai concorsi di bellezza fin da ragazzina, consapevole del mio aspetto e senza mai farmi frenare dagli stereotipi. Al contrario, ho sempre cercato di valorizzare la mia bellezza insieme ai miei valori e ai miei talenti, dimostrando che una donna può unire immagine e sostanza. Per me i concorsi rappresentano non solo una passione, ma anche una vera e propria opportunità di business, perché sono convinta che possano diventare strumenti potenti di autodeterminazione femminile. Oggi un concorso di bellezza non parla più soltanto di estetica, ma diventa un palcoscenico per esprimere la propria identità, raccontare i propri talenti, dichiarare ambizioni e valori. Il mio obiettivo è creare attraverso Miss World International un percorso che dia alle donne la possibilità di brillare a 360 gradi, sostenendole nella loro crescita personale e sociale. Non sono mai stata una donna invidiosa: al contrario, sono una grande sostenitrice dell’universo femminile e mi identifico in ogni donna, per questo voglio valorizzarlo attraverso un business solido e di successo. Infine, rappresentare l’Italia in un contesto internazionale è per me motivo di grande orgoglio: amo profondamente il mio Paese e portarlo nel mondo mi rende fiera. A questo si aggiunge la responsabilità e l’onore di essere Direttrice Nazionale anche per San Marino e per Malta, completando così un progetto che unisce tre realtà diverse sotto il segno della bellezza, della cultura e dell’empowerment femminile.”


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