Il veganesimo non può essere considerato solamente una dieta, in quanto si tratta di uno stile di vita che abbraccia a 360° le scelte delle persone che lo adottano. Il veganesimo non ammette il consumo di alimenti che siano diversi dal regno vegetale, ovvero aboliscono ogni cibo di origine animale. Tra essi si annoverano anche le uova, il latte e ogni suo derivato.
La dieta vegana si compone principalmente di verdure, di cereali in chicco e di fibre. Ad esse si associano le bacche, i funghi, le radici, i tuberi e le alghe. Il risultato di una composizione così vegetale è sicuramente varia, in quanto tutti i nutrienti necessari al corpo umano vengono forniti all’organismo.
Dati attuali e trend sul veganismo
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In Italia, secondo il rapporto Eurispes 2024, il 9,5% della popolazione segue una dieta senza carne o derivati animali: 7,2% vegetariana e 2,3% totalmente vegana
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Dal 2014 ad oggi, la quota di vegani è quadruplicata rispetto allo 0,6% registrato all’epoca
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Il fenomeno è trainato soprattutto da Millennial e Gen Z, particolarmente sensibili a etica e sostenibilità
Nel mondo, i vegetariani sono circa 1,8 miliardi (quasi un quarto della popolazione globale), mentre i vegani si attestano intorno all’1%, con una crescita costante negli ultimi anni
Trend significativi:
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Crescente interesse verso prodotti plant-based (+16 % in Italia dal 2021 al 2023, con vendite al dettaglio che hanno superato i 641 milioni di euro)
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Nuovo slancio crescente nel movimento veg worldwide, forte partecipazione italiana a campagne come Veganuary
Che cosa vuol dire vivere vegan?
Vivere vegan significa scegliere uno stile di vita che rifiuta, per quanto possibile e praticabile, ogni forma di sfruttamento e crudeltà sugli animali, sia nell’alimentazione che in altri ambiti della vita quotidiana. Non si tratta solo di escludere carne, pesce, latticini e uova dalla propria dieta, ma di adottare un approccio consapevole, etico e rispettoso nei confronti di ogni essere vivente. La scelta vegan è profondamente legata a valori di compassione, giustizia sociale e sostenibilità ambientale.
Forse dovremmo dire quasi tutti, in quanto al veganesimo viene mossa una critica piuttosto tangibile, ovvero la mancanza della famosa vitamina B12, indispensabile durante le fasi di crescita e importante per il corretto funzionamento del sistema neurologico. La vitamina B12 non si trova in nessun prodotto del regno vegetale, ma solamente nei prodotti di origine animale e soprattutto nelle uova. Ecco che questa carenza viene supplita dai vegani con l’assunzione sintetica di questa vitamina attraverso degli integratori alimentari. I risultati dovrebbero essere gli stessi, ma la questione sulla bontà della dieta vegana suscita nell’opinione pubblica molte perplessità.
Una dieta completa
La dieta vegana è, in ogni caso, salubre e leggera. Essa presenta un grande contenuto di fibre, dedotte dai cereali in chicco e di vitamine, ottenute dal consumo di frutta e di verdura. I sali minerali vengono assicurati dal consumo di vegetali, così come le proteine, che vengono ricavate principalmente dai legumi. La cucina vegana è ricca e varia e si compone di tante ricette fantasiose che permettono di variare menù ogni giorno. Una piccola critica che può essere mossa a riguardo interessa il costo di questa alimentazione: decisamente alto. La dieta vegana richiede l’acquisto di verdure fresche, di cereali e di legumi, ma al contempo assembla l’impiego di prodotti quali le alghe e i preparati della soia che presentano nel mercato un costo notevole. Chi desidera praticare il veganesimo deve quindi comprendere questo fattore, in quanto nella realtà di tutti i giorni è sicuramente rilevante.
Ma il veganesimo non interessa solamente l’alimentazione. Abolendo ogni prodotto di origine animale, questa scelta di vita non ammette oggetti in pelle, sia nell’abbigliamento che nell’arredo dell’abitazione. La preferenza viene data a tessili di origine naturale quali il cotone, la canapa e il lino. Il materiale preferito nella creazione del mobilio è senz’ombra di dubbio il legno, il quale viene percepito come una materia prima salubre e rispettosa della natura.

Come iniziare?
Iniziare un percorso vegan può sembrare complesso, ma con i giusti strumenti diventa un’esperienza arricchente. Il primo passo è informarsi: leggere libri, seguire blog autorevoli, ascoltare podcast o confrontarsi con chi ha già intrapreso questo stile di vita. È importante fare il cambiamento gradualmente: si può cominciare eliminando un alimento alla volta o dedicare una settimana al mese alla cucina vegana. Oggi esistono moltissime alternative vegetali gustose e nutrienti, facili da integrare nella dieta quotidiana. Infine, è utile ricordare che ogni piccolo passo conta: ogni scelta consapevole contribuisce a creare un impatto positivo sul pianeta, sugli animali e sul proprio benessere.
Cosa include uno stile di vita vegan oltre l’alimentazione?
Uno stile di vita vegan va ben oltre la tavola. Significa evitare l’uso di prodotti testati su animali, scegliere abbigliamento e accessori cruelty-free (senza pelle, lana, seta o piume), prediligere cosmetici e detergenti ecologici e plant-based, sostenere brand etici e praticare un consumo critico e responsabile. Anche l’intrattenimento viene messo in discussione: chi sceglie il veganismo spesso rifiuta spettacoli come circhi con animali o parchi acquatici dove gli animali vengono sfruttati. Vivere vegan significa guardare il mondo con occhi nuovi, compiendo scelte quotidiane più empatiche e sostenibili.
Impatto ambientale: i dati chiave
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La produzione di carne bovina genera circa 70 kg di CO2e per kg prodotto, mentre i cereali solo 2,5 kg di CO2e, con un impatto fino a 28 volte maggiore
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Il settore zootecnico è responsabile di oltre il 14–18% delle emissioni globali di gas serra, ma alcune stime lo riportano fino al 51% se si considerano anche deforestazione e uso del suolo
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Una dieta vegana può ridurre le emissioni ambientali fino al 75% rispetto a una dieta onnivora, e l’uso dell’acqua del 54%, secondo uno studio su 55 000 persone e 38 000 aziende agricole in 119 Paesi
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In media, le diete vegane richiedono molto meno suolo agricolo: passando globalmente a un regime vegetale, si risparmierebbe fino al 75% dei terreni utilizzati per l’allevamento animale, liberando spazio per biodiversità e sequestro di carbonio.
Una vera e propria filosofia di vita
Essere vegani è quindi una scelta che interessa la persona, la sua alimentazione, il suo vestire e il suo approccio con il mondo naturale. Essere vegani significa infatti provare un profondo rispetto per la natura, preferendo alimenti biologici e oggetti rispettosi dell’ecosistema nel loro ciclo produttivo. Essere vegani significa combattere ogni forma di inquinamento e di sofisticazione alimentare, in nome di un ritorno alle origini dove il rapporto tra uomo e natura e paritario e rispettoso sotto ogni punto di vista.
Hai provato a vivere vegan? Scrivici la tua esperienza.
Risorse utili: la dieta dell’asparago
Articolo aggiornato in data: 28 Luglio 2025

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